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Per il classico... ad Arcugnano

Di Italo Francesco Baldo  Martedi 31 Maggio alle 15:16 | 0 commenti

 

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Si risveglia l’amore per il mondo classico, anche se a dir il vero mai esso è stato sopito. La sua importanza è sottolineata quasi quotidianamente da studi e ricerche, ma ad Arcugnano si porta  quel mondo “in piazza”. L’Amministrazione Comunale con il Sindaco Paolo Pellizzari ha deciso di dedicare due serate  alla cittadinanza e a tutti coloro che desiderano rivivere l’emozione dei classici attraverso le gesta di eroi e la rappresentazione dei sentimenti più profondi dell’animo umano. Così si è scelto di partire dal grande poema di Omero l’Iliade, uno dei poemi, insieme all’Odissea e all’Eneide, fondamentali per comprendere il mondo occidentale, come possono essere le Upanishads per il mondo indiano.

Il grande poema omerico, tramandato dapprima oralmente, ha avvinto nei secoli gli uomini, perché in esso si ritrova  quella realtà perenne dell’uomo che nessun tempo può sconfiggere. Affetti, valori, debolezza e, sempre poco sottolineata la pietas, sono i protagonisti dell’Iliade, che ci narra di un brevissimo periodo della decennale guerra che i greci condussero contro Troia, la mitica città dalle mura invitte, che cadde come ci racconterò l’Odissea per l’astuzia di Ulisse.

In due serate, la prima svoltasi lunedì 30 maggio,  con originale regia e senza quei brutti sperimentalismi, fini a se stessi, cui qualche regista, mentore qualche amministratore crede sia il futuro, cadente, del teatro italiano, si propone una rivisitazione del grande poema antico, che è classico perché capace di parlare ancora oggi alla mente e al cuore degli uomini.

Chi ha avuto la fortuna di godere dello spettacolo classico di Arcugnano, si è sentito immerso nello spirito greco, intelligente e veramente eccezionale la recita in greco antico e in metrica di alcune parti del poema di Francesco Dalla Riva, che ha portato gli spettatori in quel clima dove l’aedo cantava il poema e come invasato dal dio, come ci dice Platone nel dialogo Jone, ha portato a godere del clima e dello stile degli antichi. Aristide Genovese, Piergiorgio Piccoli e Anna Zago, di Theama Teatro, come sempre capaci e in sintonia con il testo, hanno portato “ a sentire “ dentro di sé quel mondo e sono riusciti a farci comprendere come l’Iliade ci sproni più che alla guerra all’orrore per essa e al bene della pace, che come avverte lo storico Erodoto:; “Nessuno è tanto privo di senno da preferire la guerra alla pace: nella pace i figli seppelliscono i padri, in guerra invece i padri seppelliscono i figli.”

Un messaggio di pace che avrebbe dovuto svolgersi nella piazza di Arcugnano , concepita fin dalla progettazione come luogo di incontro e confronto, come lo era il teatro antico.

La recita del testo omerico è stata impreziosita dal coro Le voci dei Berici, che, con opportuna scelta, hanno accompagnato la recitazione per rendere più coinvolgente la la narrazione. Brani musicali  dai Carmina Burana di K. Orff, dal Nabucco di Verdi, dal Coro Muto della Butterfly di G. Puccini, ecc. Non si è trattato di uno sperimentalismo, ma di valida sottolineatura, dove il passato e il moderno possono incontrarsi e dialogare bene tra loro. L’incontro, risulta valido, non come appagamento espressivo del regista che prevarica perfino i testi classici, o insulta perfino Dio. Triste spettacolo accaduto, ahimè, nel Teatro Olimpico di Vicenza, dove una programmazione, di cui non si comprende la ragione, ha rinunciato al valore del “classico”, per sostituirlo con ???

Per buona sorta  ad Arcugnano si è potuto godere della classicità e di quanto ancora essa sia valida per noi oggi, in un mondo che spesso fa ricorso alla violenza e non comprende la grande lezione del passato.  Dimenticare o lasciare in ombra la nostra classica radice non può aiutare ad un mondo migliore e amare la classicità non è, lo diceva sempre il poeta vicentino Giacomo Zanella “nostalgia, ma vita che si propone nell’oggi con tutta la sua importanza e chi ne è consapevole non può che amare il passato e quanto ancor nell’attimo fuggente dell’oggi ci propone.

Un grazie quindi ad Arcugnano e alla sua intelligente proposta.

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